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In vigore da quest’anno la nuova Iuc, imposta unica comunale, la nuova tassa sulla casa che si compone di Imu, Tasi e Tari. L’Imu, componente patrimoniale del tributo unico, dovrà essere corrisposta dai proprietari a qualsiasi titolo nella misura massima dell'8,1 per mille per anno, ma, come lo scorso anno, non è dovuta per le prime case e per i terreni agricoli e fabbricati rurali. Un ulteriore 1,5 per mille dovrà essere pagato da tutti gli utilizzatori, a qualsiasi titolo, degli immobili.

Nel caso in cui gli utilizzatori fossero anche i proprietari dovrebbero corrispondere un ulteriore 1 per mille. La Tari, che è la componente sui rifiuti, si paga su locali e aree scoperte a qualsiasi uso adibiti produttrici di rifiuti urbani e per l’applicazione della Tari si considera la superficie dichiarata o accertata ai fini dei precedenti prelievi sui rifiuti. Per le unità immobiliari non iscritte al catasto, si considera la superficie calpestabile.

Sarà il Comune a determinare la tariffa in base a superficie e quantità di rifiuti prodotti o in base a quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia delle attività svolte e al costo del servizio sui rifiuti. E poi c’è il capitolo Tasi, la tassa sui servizi comunali richiesta ai cittadini per pagare servizi pubblici come la fognatura, la pubblica illuminazione, la manutenzione delle strade.

Il governo Renzi ha definito le aliquote Tasi che potranno aumentare fino ad un massimo dello 0, 8 per mille, e che andranno a finanziare le detrazioni Tasi per le famiglie più in difficoltà. La Tasi dovrà essere pagata da tutti gli immobili, prime case comprese, ma la stangata che si abbatterà su queste ultime sarà decisamente irrisoria rispetto a tutti gli altri immobili che dovranno pagare la nuova Tasi ma anche la vecchia Imu.  

Sulla prima casa, infatti, il carico fiscale dovrebbe restare lo stesso nel passaggio dall'Imu alla Tasi. I sindaci potranno aumentare l'aliquota massima della Tasi, per ciascuna tipologia di immobile, fino ad un massimo dello 0,8 per mille complessivo, quindi l'aliquota sulla prima casa potrà salire dal 2,5 al 3,3 per mille. Il prelievo sulle altre abitazioni potrà salire dal 10,6 all'11,4 per mille. Secondo l'Ufficio studi della Cgia di Mestre, ad essere colpite di più saranno le seconde case e gli immobili d'impresa, sui quali si pagherà, come sopra detto, sia l'Imu che la Tasi.

Il carico maggiore peserà su negozi, capannoni e imprese, per cui si prevede una stangata di almeno un miliardo di euro. Per calcolare la Tasi, si parte dalla rendita catastale, che deve essere poi  rivaluta del 5% e si moltiplica il risultato precedente per il coefficiente del proprio immobile, per esempio 160 delle abitazioni. Bisognerà poi applicare sul valore catastale l’aliquota stabilita dal proprio Comune di residenza, con le eventuali detrazioni previste su base locale. Per quel che riguarda le scadenze della tassa Tasi, saranno sempre i sindaci a decidere sulla scadenze relative alla tassa che potrà essere in due rate a cadenza semestrale o in un'unica soluzione.

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